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Olivari inizia la propria attività a Borgomanero (No) nel 1911, con la produzione di maniglie per porte e finestre, in ottone, bronzo e alpacca. A partire dagli anni '30 è tra le prime aziende italiane a stabilire un rapporto tra industria e operatori culturali, collaborando con i nomi più prestigiosi dell'architettura di quell'epoca Negli anni '50, con la collaborazione dell'Istituto Donegani, mette a punto la lega di alluminio e il processo di ossidazione anodica, proponendo la prima maniglia in lega di alluminio ossidata anodicamente, il modello Bica, di Magnaghi e Terzaghi. Altre maniglie vengono sviluppate con protagonisti della ricostruzione post-bellica: Ponti, Mangiarotti, Gardella, Nizzoli, B.B.P.R, Asti, Albini-Helg, Caccia Dominioni, Colombo. Negli anni '70, tecnologicamente all'avanguardia e costantemente attenta all'evoluzione del gusto, Olivari propone in Italia un nuovo materiale nel campo delle maniglie, la resina, con i modelli Boma, Iseo e Lario dello Studio Monti GPA, rivoluzionando le forme ed introducendo i colori, destando un grande interesse tra gli operatori professionali. All'inizio degli anni '80 si sviluppa commercialmente a livello internazionale e si rafforza tecnologicamente, con le collaborazioni di Giugiaro, Stoppino, Porsche, Bonetto, Magistretti, Mendini, Iosa Ghini. Negli anni '90 consolida il suo essere punto di riferimento a livello mondiale nel settore maniglie, per alta tecnologia e grande attenzione alla qualità estetica e formale. Sono di questi anni il premio Compasso d' Oro (1991) e le maniglie progettate da Branzi, Portoghesi, Sapper, Tusquets. Nei primi anni 2000 entrano in produzione i prodotti di Mari, Sargiani, Irvine, Lissoni, Dordoni, Holl, Marino, Bellini, perfetti interpreti del minimalismo formale più rigoroso ai quali si sono da poco aggiunti i prodotti di Urquiola, Ito, Libeskind, Perrault e Ban. Sul fronte della finitura è Superfinish la grande innovazione, un nuovo ciclo tecnologico brevettato da Olivari, che mantiene inalterati nel tempo il colore e la brillantezza della superficie. Ma la ricerca è andata oltre con Biocromo, ottenendo un primato mondiale. Si tratta infatti di un processo innovativo ed ecologico di cromatura, la prima ed unica azienda al mondo ad applicare sull'ottone il cromo trivalente anzichè il cromo esavalente notoriamente nocivo per la salute e inquinante per l'ambiente. Il terzo millennio è da poco iniziato e la ricerca Olivari continua...